Dalla Strage di Bologna al Genocidio dei Sinti e Roma: La Memoria come dovere civile

Il 2 agosto è una data che risuona profondamente nella memoria collettiva, sia in Italia che in Germania, per motivi diversi ma ugualmente tragici.

Il 2 agosto 1980, una bomba esplode nella stazione ferroviaria di Bologna, causando la morte di 85 persone e ferendone oltre 200. Questo atto terroristico, uno dei più gravi nella storia italiana, è ancora oggi un simbolo delle ombre che hanno oscurato il paese durante gli anni di piombo. La strage di Bologna è un monito contro l’odio e la violenza, un richiamo alla necessità di vigilare contro il terrorismo nero. Dopo anni di indagini e processi, furono condannati come responsabili dell’attentato i membri dell’organizzazione di estrema destra Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), tra cui Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, solo grazie all’instancabile lavoro dell’associazione dei familiari delle vittime che non si arresero mai per avere una risposta.
Ogni anno a Berlino, l’anniversario di questa strage è commemorato a Wittenbergplatz, un luogo carico di storia e di dolore. Da qui infatti partivano i treni diretti ai campi di concentramento e sterminio nazisti e oggi questo spazio è divenuto testimone silenzioso delle atrocità del passato. Anche quest’anno abbiamo ricordato tramite la lettura di alcuni testi la famiglia Maeder/Rohrs, la cui esistenza venne stravolta alle 10:25 di quel 2 agosto 1980, a Bologna. Eckhardt, Kai e la madre Margret perirono sotto le macerie della sala d’attesa della stazione davanti agli occhi di Horst, il padre, che riuscì ad estrarre dalle macerie e salvare il figlio Holger.

Ottanta anni fa, il 2 agosto del 1944, 2897 Rom e Sinti uomini, donne e bambini furono portati nelle camere a gas e poi cremati così da svuotare il “Zigeunerfamilienlager” quasi completamente. Solo nel 2012 è stato eretto al Tiergarten un monumento per commemorare il genocidio dei Sinti e i Roma assassinati in Europa durante il regime nazionalsocialista. L’opera di Dani Karavan, nel memoriale di Tiergarten, è un bacino d’acqua con una stele di pietra triangolare al centro, la cui forma richiama il triangolo di diversi colori con cui erano identificati tutti i prigionieri dei nazisti. Il fiore sulla stele è il simbolo della vita e serve a ricordare i Sinti e i Roma uccisi. Quando il fiore appassisce, affonda sulla stele nella profondità del pozzo. Un nuovo fiore fresco sale poi dall’acqua. Le parole di Santino Spinello abbracciano il bordo della vasca con la poesia “Auschwitz”.

«Faccia scarna
occhi morti
labbra fredde
calma
un cuore spezzato
senza fiato
senza parole
senza lacrime»

A distanza di soli 12 anni, il nuovo progetto della Deutsche Bahn mette in discussione l’esistenza del memoriale nella sua forma originale e di questa oasi di pace e commemorazione. Intere comunità hanno combattuto per ottenerlo e per mantenere vivo il ricordo dei loro cari.
Come Comitato di Sezione ANPI Berlino Brandeburgo, vi invitiamo a firmare la lettera aperta per salvare il memoriale per i Sinti e i Rom assassinati dal nazionalsocialismo in Europa

Diverse vittime, diversi luoghi, una ideologia perversa.
Per non dimenticare.

Il Comitato di Sezione ANPI Berlino Brandeburgo

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