di Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’Anpi
15 Settembre 2015
Qui di seguito un commento del presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia sull’ultimo numero di Anpi news.
Torno ancora sul tema cui ho accennato nel numero precedente, per rimarcare un fatto di notevolissima importanza: è scattato in tutta Italia (ma anche in diversi Paesi stranieri) un sentimento che pareva essere stato dimenticato, la solidarietà, si potrebbe dire addirittura l’umanità. C’è stata l’iniziativa della “marcia a piedi scalzi”, che ha avuto successo non solo a Venezia, ma anche in parecchie città italiane, con notevole partecipazione, soprattutto di giovani. Ma c’è stato anche un rinnovato sforzo di comprensione, di appoggio, di aiuto a questi disperati, che attraversano i mari, compiono a piedi centinaia di chilometri, non si arrestano di fronte ai muri o al filo spinato. C’erano già state, per la verità, diverse manifestazioni di solidarietà anche da parte di persone, cittadini, rimasti ignoti e che certamente non ambivano ad alcun riconoscimento (alla stazione di Milano, a quella di Bolzano, e in tante altre parti d’Italia); donne che hanno portato agli adulti
ed ai bambini soccorsi alimentari, vestiario, medicine, scomparendo poi nell’anonimato.
Questi episodi, si sono moltiplicati in tutta Italia, rivelando ancora una volta che c’è un’Italia “buona”, gentile, solidale, silenziosa, che non corre dietro alla visibilità, ma avverte la necessità di esprimere almeno gesti di umanità. Questo è già molto; ed è accaduto anche in altri Paesi, dove i gendarmi sono stati più miti, dove gli aiuti sono stati considerevoli da parte di semplici cittadini, dove ci sono state perfino manifestazioni in favore di questi migranti che ora molti vorrebbero definire solo come “rifugiati”. E’ un fatto che ci commuove e ci sprona. Nel prendere atto di questo volto umano che esiste ancora in questo Paese “smarrito” dobbiamo considerarci impegnati anche noi, tutti, dalla più piccola Sezione fino agli organismi nazionali, ad esprimere non solo idee, come da tempo facciamo, ma anche concreta solidarietà.
Ognuno a suo modo, naturalmente, secondo possibilità ed opportunità. L’ANPI, fedele ai suoi valori ed alla forte indicazione dettata dall’art. 2 della Costituzione, in cui si proclama il dovere di tutti “di solidarietà politica, economica e sociale”. Attuiamo, dunque, anche questa parte della Costituzione, che non è meno importante di quella riservata ai diritti, e partecipiamo, con passione e in prima linea, a questo grande moto di solidarietà che sta scuotendo tutto il mondo. Ci sono foto impressionanti, su questa drammatica vicenda, c’è quella del poliziotto che getta biscotti ai bambini come se fossero animali, ma c’è anche quella del bambino che offre un pezzo di pane ad un gendarme, esprimendo, involontariamente, un segnale di fratellanza e di pace che dobbiamo essere capaci di raccogliere.
Fonte: anpi.it