Il 28 gennatio 2023, nel quadro delle iniziative per la Giornata della Memoria, abbiamo ripercorso la vicenda di Rita Rosani, una giovane partigiana ebrea caduta in combattimento sui monti veronesi il 17 settembre 1944, insignita della Medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:
Rita Rosani, partigiana combattente
Perseguitata politica, entrava a far parte di una banda armata partigiana vivendo la dura vita di combattente. Fu compagna, sorella, animatrice di indomito valore e di ardente fede. Mai arretrò innanzi al sicuro pericolo ed alle sofferenze della rude esistenza, pur di portare a compimento le delicate e rischiosissime missioni a lei affidate. Circondata la sua banda da preponderanti forze nazifasciste, impugnava le armi e, ultima a ritirarsi, combatteva strenuamente finché cadeva da valorosa sul campo, immolando alla Patria la sua giovane ed eroica
La storia emblematica di Rita Rosani ci ha anche offerto l’occasione di ripercorrere le vicende della persecuzione degli ebrei nel veronese così come emergono alla luce dalla ricerca storico-documentaria più recente.
Pubblichiamo qui la video-registrazione del contributo di Roberto Bonente, segretario di ANPPIA Verona (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti) e ricercatore dell’IVRR (Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea), autore di numerosi saggi sulla storia della Resistenza nel Veronese e in Veneto. All’incontro è anche intervenuto Livio Isaak Sirovich, geologo e storico, autore, tra l’altro, del libro «Non era una donna, era un bandito». Rita Rosani, una ragazza in guerra (Cierre edizioni 2014 e 2015), dedicato, per l’appunto, alla vicenda di Rita Rosani sullo sfondo del complesso e sfaccettato tessuto sociale e politico della comunità ebraica triestina prima e dopo la proclamazione delle leggi razziali del 1938.