È nelle librerie il volume che conclude il progetto di ricerca dell’ANPI e dell’INSMLI sulle stragi compiute in Italia da nazisti e fascisti tra il 1943 e il 1945
Con la pubblicazione del volume “Zone di guerra, geografie di sangue – L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia” ed. Il Mulino, si conclude il progetto di ricerca, promosso da ANPI e INSMLI e finanziato dal Governo tedesco, che ha portato alla realizzazione dell’Atlante delle stragi naziste e fasciste.
Oltre a stragi tragicamente note, come quelle di Monte Sole e di Sant’Anna di Stazzema, il periodo compreso fra l’8 settembre del 1943 e la fine della guerra ha visto cadere sotto il fuoco tedesco e fascista un grande numero di italiani, in larga misura cittadini estranei alla lotta partigiana, vittime di rastrellamenti o rappresaglie, ma in parte anche antifascisti e partigiani inermi, già catturati e disarmati ed eliminati in una spietata politica del terrore. Molti di questi episodi non erano stati finora indagati a fondo, mentre da una loro
valutazione complessiva e comparazione è possibile dedurre informazioni sulle strategie di guerra dei tedeschi e sul ruolo dei fascisti repubblicani. Risultato di un censimento svolto su oltre cinquemila casi di violenza perpetrati ai danni della popolazione civile e dei partigiani inermi, questo volume fornisce una mappa completa e ragionata delle stragi che hanno insanguinato l’Italia, analizzandole dal punto di vista geografico e storiografico. Accanto alla ricostruzione degli avvenimenti, sono presi in esame i contesti nei quali le stragi ebbero luogo, il ruolo dei responsabili, le dinamiche delle azioni partigiane, le strategie di sopravvivenza dei civili, ponendo in rilievo i nessi fra i singoli episodi e gli obiettivi dell’esercito tedesco in Italia. «Zone di guerra, geografie di sangue» mette a disposizione di studiosi, studenti e interessati alla storia nuove informazioni e interpretazioni sulla «guerra ai civili».
Il volume è curato da Paolo Pezzino e Gianluca Fulvetti
Fonte: ANPI.it