Di fronte ai flussi migratori che non si arrestano, e nel tentativo di arginarli, il vecchio continente si chiude, o ci prova. L’Unione Europea continua a dispiegare misure restrittive sul piano legale e a erigere barriere fisiche, valli fortificati con recinzioni lungo i confini di terra, di cemento, acciaio e filo spinato: circa mille chilometri di muri della paura in tredici stati europei. Sul mare non si organizza il soccorso dei disperati che vi si avventurano, e spesso si stigmatizza e ostacola con vari espedienti l’opera di salvataggio delle ONG private, oltre che l’attività di cittadini e associazioni che prestano opera di assistenza ai migranti presenti nelle nostre città e campagne.
Le politiche migratorie europee non sono rivolte ai migranti, quanto ad impedire che questi arrivino in Europa, da noi. L’altra metà del mantra ‘aiutiamoli a casa loro…’ è ‘… così non vengono a casa nostra’. Al centro della riflessione non c’è chi siano, da dove vengano, perché lascino la propria terra rischiando la vita, e spesso perdendola, come si può valorizzare la loro esperienza nei nostri paesi, ma come fare a tenerli lontani.
Se è vero che ci si trova di fronte a un fenomeno epocale, causato da guerre, fenomeni di degrado ambientale e da intollerabili diseguaglianze di livello e opportunità di vita fra paesi di partenza e di destinazione, è anche vero che la narrazione dell’invasione non sta in piedi. I numeri sono percentualmente esigui: con un sistema efficace di accoglienza l’Europa potrebbe assorbirli facilmente. E invece si attuano misure sempre più dure di respingimento, senza peraltro mettere in questione le politiche di stampo neocoloniale che sono spesso direttamente all’origine, o sono concause, di quei flussi.
L’ANPI ritiene che, nello spirito dei principi alla base dell’Unione Europea e della Costituzione italiana, le politiche sulle migrazioni vadano radicalmente cambiate di segno nella direzione dell’accoglienza e della valorizzazione del ruolo che i migranti possono svolgere nelle nostre società, mettendo in discussione le scelte politiche ed economiche che contribuiscono ad alimentare questo fenomeno.
Abbiamo quindi organizzato un incontro pubblico che, con il contributo di relatori esperti e impegnati sulla questione delle migrazioni verso l’Europa, vuole rappresentare un momento di approfondimento sul fenomeno concreto delle migrazioni anche dalla prospettiva dei migranti stessi, fare il punto sulle politiche attuali e possibili nell’Unione Europea, dare testimonianza delle attività di accoglienza dal basso e di come queste siano ostacolate.
All’incontro, che si è tenuto sabato, 13 novembre 2021, sono intervenuti:
Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi fondatori dell’associazione Linea d’ombra che fornisce assistenza ai migranti sulla rotta balcanica e a Trieste
Nicola Fratoianni, deputato alla Camera dal 2013, nella presente legislatura nel gruppo di Liberi e Uguali, e segretario di Sinistra Italiana
Luca Queirolo Palmas, professore di sociologia delle migrazioni all’Università di Genova, co-autore con Federico Rahola di Underground Europe. Lungo le rotte migranti (Meltemi, 2020).