Dissenso, conflitto e repressione. Cosa fa male alla democrazia?

Assistiamo a una crescente intolleranza nei confronti delle manifestazioni del dissenso politico e del conflitto sociale, che si articola su diversi livelli: provvedimenti legislativi, come il Daspo urbano (2017, Minniti) o il decreto sicurezza Salvini (2018); la magistratura che si distingue per sollecitudine e rigore contro tali manifestazioni; operazioni di cosiddetto “ordine pubblico” che si distinguono per brutalità; mass-media che non danno conto delle lotte sociali o le rappresentano sotto l’esclusivo profilo dell’ordine pubblico; partiti politici spesso preoccupati a disattivare il valore critico-innovatore della protesta sociale e delle pratiche non conformiste… Inoltre, in caso di condizioni disagiate di chi è spinto a protestare, la repressione fa leva su quelle condizioni di precarietà, pensiamo per esempio alla minaccia del licenziamento.

Solo nello scorso anno non sono stati pochi i casi concreti e significativi di repressione: le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir; la condanna esemplare di Mimmo Lucano; le violente reazioni alle rivendicazioni sindacali di operai e sindacalisti della Texprint di Prato, a cui si aggiungono le recentissime manganellate a studentesse e studenti scesi in piazza per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro, dopo la morte dello studente friulano Lorenzo Parelli. Sono esempi in cui si rispecchiano le vicende di molti altri che non giungono all’onore delle cronache.

Con questo incontro pubblico vogliamo approfondire strategie e forme della reazione repressiva contro il dissenso e il conflitto sociale, e il danno che procurano alla democrazia e alle libertà costituzionali. Per farlo ci siamo rivolti a due esperti che, da prospettive diverse, hanno studiato le dinamiche di questi fenomeni.

L’incontro pubblico virtuale si terrà

Sabato 19 febbraio, ore 18:00

Interverranno:

Xenia Chiaramonte , giurista e sociologa del diritto. Addottorata all‘Università degli Studi di Milano, ha svolto attività di ricerca e didattica in Italia e all’estero. Attualmente è ricercatrice dell’ICI Berlin Institute For Cultural Inquiry. Ha rivolto l’attenzione all’incontro/scontro tra movimenti sociali e diritto, per esempio nella sua monografia Governare il conflitto. La criminalizzazione del movimento No Tav (2019), e nel volume collettaneo curato insieme a Luca Alteri e Alessandro Senaldi Politica e violenza. Teorie e pratiche del conflitto sociale (2021). Più recentemente si dedica a temi di ecologia giuridica.

Claudio Novaro, avvocato a Torino. Difensore legale di numerosi e conosciuti protagonisti delle lotte sociali degli ultimi anni, come gli attivisti del movimento NO TAV o Eddi Marcucci, attualmente in regime di sorveglianza speciale in seguito alla sua partecipazione alla YPJ in Siria. Oltre a ciò, attraverso interventi a conferenze e la redazione di articoli, come quelli pubblicati sul sito volerelaluna.it, offre – a un pubblico più vasto di quello delle aule di tribunale – argomentazioni vive e informate ricostruzioni relative a movimenti e repressione.

L’incontro prevede anche testimonianze su episodi di repressione della protesta studentesca.

Per partecipare è sufficiente seguire QUESTO LINK (ID riunione: 818 0460 0712, Passcode: 403723)

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