Giorno della memoria 2024: Luigi Baldan testimone della Shoah

Nel Giorno della Memoria 2024 le sezioni ANPI in Germania organizzano un incontro pubblico virtuale sulla storia di Luigi Baldan, testimone diretto delle sofferenze inflitte agli ebrei nei campi di prigionia nazisti.

Giovane marinaio della Regia Marina Militare Italiana, Luigi Baldan (1917 – 2017) è uno degli oltre 600.000 militari italiani che dopo l’8 settembre del 1943 furono catturati dai nazifascisti e deportati in Germania a servire nell’economia del Reich. Fu trasferito dapprima nel campo di lavoro forzato dell’azienda metallurgica Vereinigte Deutsche Metallwerke (VDM) di Heddernheim a Francoforte, e poi in quello di Kudowa-Sackisch, in Polonia. In entrambi i campi fu testimone delle aberranti condizioni di schiavitù in cui versavano i prigionieri, e più di tutti i deportati ebrei.  

Nel suo libro Lotta per sopravvivere. La mia Resistenza non armata contro il nazifascismo, Luigi Baldan ci consegna un resoconto crudo e toccante della vita nei campi di concentramento e di lavoro, dell’accanimento dei sorveglianti e delle guardie, della fame e della paura, della crudeltà e dell’arbitrio cui erano esposti i prigionieri.

Ma Baldan racconta anche della solidarietà tra i prigionieri, ed in particolare verso un gruppo di ragazze ebree incontrate in Polonia, sottoposte a regimi di un’incredibile durezza, cui lui ed altri soldati cercavano di dare sollievo procurando loro cibo per sfamarsi, stracci per proteggersi dal freddo e facendo trapelare le poche buone notizie che arrivavano (come quella dello sbarco in Normandia), per dare loro speranza pur nella disperazione della situazione.

Le memorie di Luigi Baldan ci offrono una testimonianza straordinaria di resistenza, di umanità, e di solidarietà dall’interno dell’inferno allestito dalla macchina mortifera del nazifascismo.

L’incontro virtuale avrà luogo

sabato 27 gennaio 2024, alle ore 17:00

Sarà con noi il figlio di Luigi, Sandro Baldan, che ha trascritto le memorie del padre e le ha pubblicate nel 2007.

Sandro Baldan, architetto presso la Regione del Veneto, è il custode e testimone della memoria di quei tragici eventi. Nell’arco di vent’anni ha approfondito e raccolto documenti e testimonianze storiche non solo sugli IMI ma anche sulle prigioniere ebree presenti nello stesso campo del padre.


Aggiornamento: è disponibile la registrazione dell’evento.

Buona visione

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