L’incendio dell’Hotel Balkan a Trieste (13 luglio 1920)
In Venezia Giulia il fascismo ebbe un inizio precoce e assunse da subito un feroce carattere anti-slavo oltreché antisocialista, sostenuto da un’incendiaria retorica nazionalista e razzista. In quelle regioni di confine a stragrande maggioranza slava il regime fascista al potere perseguì una violenta politica di italianizzazione forzata costringendo le popolazioni slave a una sistematica umiliazione sociale, politica e culturale. La resistenza che pure si sviluppò precocemente, e non venne mai meno, fu repressa con la massima violenza.
Durante la Seconda guerra mondiale l’Italia, aiutata dalla Germania, estese ulteriormente la sua presenza nei territori sloveni e croati esercitando una pesante occupazione militare. L’esercito dell’Italia fascista si rese responsabile di crimini di guerra contro le popolazioni sottomesse, con razzie, deportazioni, uccisioni indiscriminate e stragi di civili ordinate dalle gerarchie politiche e militari per sopprimere la resistenza.
I responsabili italiani di crimini di guerra in Jugoslavia (e altrove) non furono mai processati, e molti anzi assumeranno ruoli importanti nelle strutture statali dell’Italia repubblicana. L’impunità dei protagonisti di quegli eventi e una certa congiura del silenzio consolidatasi nel dopoguerra hanno contribuito ad alimentare il mito degli ‘italiani brava gente’ in funzione autoassolutoria, e a lasciare per contro spazio indebito alle ricostruzioni unilaterali e vittimistiche delle vittime italiane delle foibe e dell’esodo postbellico di italiani dall’Istria.
L’ANPI di Francoforte ha organizzato un incontro online di riflessione sulle vicende storiche sopra richiamate del fascismo di confine e dell’occupazione militare nazifascista della Jugoslavia, con il contributo di tre storici autorevoli che negli ultimi anni hanno considerevolmente esteso e approfondito la conoscenza di quel tragico periodo storico.
L’incontro si è tenuto lo scorso Sabato 13 marzo 2021.
Di seguito rendiamo disponibile la registrazione dell’evento.
Sono intervenuti:
Filippo Focardi professore di storia contemporanea presso l’Università di Padova, direttore scientifico dell’Istituto Ferruccio Parri, specialista di storia della memoria, autore del saggio Il cattivo tedesco e il bravo italiano. La rimozione delle colpe della seconda guerra mondiale, Laterza (2016) e Nel cantiere della memoria. Fascismo, Resistenza, Shoah, Foibe, Viella (2020)
Alessandra Kersevan saggista e editrice, specialista di storia della Venezia Giulia, autrice del libro Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943, Nutrimenti (2008)
Anna Maria Vinci professoressa di storia presso l’Università di Trieste, specialista di storia del Friuli, Venezia Giulia e del confine orientale, autrice del libro Sentinelle della patria. Il fascismo al confine orientale 1918-1941, Laterza (2011)