L’ottobre del 2021 è iniziato il mio progetto di volontariato europeo qui in Germania e il dicembre del 2021 sono diventata socia A.N.P.I. presso la sezione di Francoforte.
Due organizzazioni differenti con storie e scopi diversi, che però, ho scoperto presentano non solo differenze ma anche un certo numero di somiglianze.
Il desiderio di perfezionare la lingua tedesca in Germania mi ha portato alla decisione di fare quest’anno di volontariato. Per molti coetanei invece questa decisione rappresenta un’opportunità per sviluppare una formazione al di fuori dei propri confini, un modo per capire in quale direzione si vuole proseguire, oppure un’occasione per scoprire un altro stato europeo.
I primi due mesi li ho trascorsi cercando di conoscere meglio la zona, e nel mio percorso ho trovato anche la sezione A.N.P.I. di Francoforte.
La decisione di diventare socia dell’A.N.P.I. è stata immediata dopo aver appreso che c’era la possibilità di diventare tesserati. I principali fattori che mi hanno permesso di prendere questa decisione senza troppe esitazioni sono legati alla struttura dell’A.N.P.I. in quanto associazione finanziata principalmente dai suoi soci e fondata dalle partigiane e dai partigiani, i cui valori mi hanno sempre ispirato nel tempo.
Valori da non dare mai per scontati, dato che non tutti gli stati in territorio europeo hanno associazioni partigiane su cui fare affidamento, a causa, molte volte, di governi estremisti che in poco tempo riescono a cancellare le fatiche dei combattenti della resistenza, nonostante i loro innumerevoli sforzi.
L’A.N.P.I. è stata fondata ufficialmente nel 1944, 58 anni prima che io nascessi. Ci sono poche cose che in 50 anni possono ancora legare le persone, ma la lotta e la resistenza, rimangono; per tutelare quello che ci è stato garantito dalle nostre partigiane e partigiani è necessario mantenere vive entrambe.
In 50 anni cambiano però anche molte cose. Durante i primi anni di fondazione dell’A.N.P.I. di essa facevano parte solo i partigiani – ora non più, chiaramente – ma il senso di continuità rimane, una tradizione che viene tramandata, l’idea di un filo comune tra giovani che durante la Seconda guerra mondiale hanno dovuto combattere contro l’oppressione e giovani che mezzo secolo più tardi imparano a scuola le oscenità di quell’oppressione in una democrazia, con la consapevolezza che poteva andare diversamente.
L’impegno attivo nel ricordo di quello che è stato, dovrebbe essere sempre presente tra i giovani, dato che gli anni di formazione scolastica combaciano con quelli di formazione mentale, e questo lo sanno bene tutti quei professori che tendono ad omettere la fatica e i sacrifici che la nostra libertà ci è costata. Perché è questa la nuova arma del secolo da non trascurare: l’omettere, il nascondere, il “non dire”; ed è proprio questo che a lungo andare rovina e deteriora il lavoro di una vita. Motivo per cui ancora oggi pochi giovani si “schierano” e molte volte purtroppo ascoltano le facili lusinghe populiste al posto della razionalità. L’immenso lavoro di ricerca che ogni anno ogni sezione A.N.P.I. fa è infatti un lavoro di formazione che pochi partiti offrono e che scavalca i semplicistici motti di propaganda.
In particolare, all’ ANPI di Francoforte la formazione molto spesso viene offerta tramite eventi pubblici o dedicati ai soci, e si sviluppa nel processo di conoscenza e di interazione con la sezione. Tramite gli incontri tematici che vengono organizzati, e a cui spesso partecipano esperti autorevoli dell’argomento trattato, è infatti possibile venire a conoscenza di tutte le sfaccettature dei fenomeni politici attuali, capire come si è arrivati ad un determinato punto nella storia e perché. Questi incontri tematici sono poi aperti a discussione, il che permette di vedere e comprendere altri punti di vista, è un modo per aiutare a sviluppare il senso critico, perché la democrazia è l’altra faccia dell’istruzione e della formazione.
Il continuo e attivo lavoro di ricerca fatto dall’A.N.P.I. è quello che poi permette di imparare effettivamente dalla formazione politica che l’associazione offre.
Questo è esattamente ciò che, a parer mio, accomuna e lega il volontariato europeo e l’A.N.P.I. Entrambi danno la possibilità di formarsi, e anche se in ambiti diversi. Molte volte la formazione politica di organizzazioni come l’A.N.P.I. si fonde con la formazione lavorativa offerta dall’Europa, mettendo a lavorare giovani in associazioni simili alla nostra. Mi è capitato ad esempio di incontrare volontari lavorare per Naturfreunde oppure per Mafia? Nein, danke!
Il volontariato europeo promuove temi come la solidarietà e la tolleranza all’interno dell’Unione Europea, nata dopo la guerra, grazie anche agli sforzi dei nostri combattenti, sforzi che oggi permettono a migliaia di giovani europei di vivere un’esperienza di un anno in un altro paese, in un ambiente di pace e libertà.
Aleksandra Milasinovic