Antifascismo e luoghi della memoria in Puglia

La regione Puglia, con la collaborazione dell’IPSAIC (Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea), ha promosso la pubblicazione di Puglia. In viaggio nella memoria. Tra i luoghi dell’antifascismo, della Resistenza e dell’accoglienza, una guida che conduce il lettore attraverso i percorsi dell’antifascismo nella regione. Intervistiamo Massimiliano Desiante, Ricercatore IPSAIC, già nostro gradito ospite nella videoconferenza Il Meridione e i meridionali nella Resistenza, pubblicata nell’ambito del programma delle sezioni ANPI di Germania per il 25 aprile 2021.

NDS: Caro Massimiliano, una iniziativa editoriale insolita: una guida ‘turistica’, nella memoria.

MD: Si tratta di una guida che raccoglie i risultati di un ampio progetto affidato da Puglia Promozione all’IPSAIC “Tommaso Fiore” con la precisa volontà di recuperare e restituire alla comunità tutta i luoghi della memoria e gli eventi occorsi all’indomani dell’Armistizio in territorio pugliese. La Puglia, durante suddetto periodo storico, si è largamente caratterizzata per aver ospitato numerosi campi di concentramento in cui furono reclusi italiani, ebrei, slavi deportati dalla Jugoslavia occupata, oppositori del regime fascista, ma anche campi di accoglienza ove trovarono ospitalità, sin dalla fine del 1943, migliaia di profughi italiani e stranieri tra cui moltissimi ebrei in fuga dalle persecuzioni nazifasciste. Di grande rilievo, inoltre, furono le violenze e le devastazioni perpetuate dai nazisti all’indomani dell’8 settembre 1943 contro militari sbandati, ma anche cittadini inermi.

NDS: Come sono rappresentate le storie ed i percorsi?

MD: La guida vuole essere un inedito quanto stimolante strumento conoscitivo, articolata in cinque itinerari omogenei. Essa intende, vieppiù, condurre alla scoperta dei luoghi della Resistenza partendo, non a caso, dal Teatro Piccinni di Bari quale epicentro della rinascita democratica. Proprio lì, infatti, a fine gennaio 1944, fu celebrato il Primo Congresso nazionale del CLN e, dallo stesso posto, dopo oltre venti anni di dittatura, attraverso le onde di Radio Bari, si librarono nella nazione le voci libere degli esponenti dell’antifascismo. La guida si è posta anche l’obiettivo di recuperare i luoghi e le vicende precedenti al 1943 rimarcando la tradizione antifascista della regione che, occorre rimarcarlo, fu del Mezzogiorno d’Italia quella che patì il maggior numero di confinati. Luoghi come Mola di Bari dove il 25 settembre 1921, ben prima della marcia su Roma, fu assassinato da squadristi l’onorevole socialista Giuseppe Di Vagno; Turi, sede del famigerato carcere da cui transitarono centinaia di oppositori tra cui Antonio Gramsci; le isole Tremiti, approdo concentrazionario per quasi duemila oppositori tra cui Parri e Pertini.

NDS: Le memorie dei luoghi sono intrecciate alla dimensione geografica…

MD: Questi sentieri della memoria, infatti, non mancano di rilevare peculiarità paesaggistiche, artistiche e culturali presenti nella Murgia dei Trulli e in quella Ionica, nell’Appennino Dauno, nel Gargano sino alle estreme propaggini del Salento. Luoghi che, non a caso, hanno ispirato saggisti e scrittori quali Antonio Gramsci, Benedetto Croce, Filippo Turati, Tommaso Fiore, Pasquale Soccio, Luigi Corvaglia. Tenere insieme i diversi piani di rappresentazione, della storia, della memoria, del racconto, ha richiesto un impegno intenso, che ha trovato coagulazione in questo progetto, ambizioso quanto necessario, interamente rivolto alla salvaguardia della memoria affinché da essa possa scaturire quella consapevolezza dell’accaduto che consolidi una diffusa identità collettiva democratica ed antifascista.

La Guida si può scaricare gratuitamente da questo link.

Nicola Di Sarli

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