Alla luce del recente nuovo esacerbarsi degli attacchi alle organizzazioni umanitarie impegnate nel Mediterraneo a salvare la vita di persone in cerca di futuro per loro stessi e le loro famiglie, le ANPI di Germania hanno deciso di fare un appello pubblico per comunicare la nostra vicinanza e solidarietà a tutte le organizzazioni impegnate in questa attività.
“Il Mediterraneo, il nostro mare, ormai da anni viene attraversato da barconi carichi di esseri umani in fuga da guerre, miseria, fame, in cerca di speranza e futuro per le proprie figlie e i propri figli. Abbiamo da poco ricordato il 25 aprile di 76 anni fa, che trasformò simili speranze nella Liberazione dall’oppressione di una dittatura e dalla guerra. Ma non possiamo dimenticare che i vagoni, i profughi, le morti, i viaggi della speranza dei nostri migranti e il dolore di ieri sono ancora presenti. Le atrocità si ripetono nei barconi, nelle varie rotte di terra e di mare. Vogliamo che questa speranza ricercata ancora oggi da questi esseri umani non anneghi nell’indifferenza, nell’ignavia, nell’egoismo.
Ora che il nostro Paese è anche la Casa Comune Europa, vogliamo che la società civile e le istituzioni non solo manifestino la loro solidarietà a tutte le associazioni che si battono per il salvataggio in mare, ma che questa solidarietà si concretizzi in azione e che il Mediterraneo cessi di essere luogo di morte. Quello che consideriamo uno dei padri del pensiero europeo, Altiero Spinelli, ebbe a dire che il Paese in cui è bello riconoscersi è quello fatto di comportamenti non di monumenti.
Costruiamo insieme questo Paese!”
Angesichts der jüngsten Angriffe auf Seenotrettungsmissionen die sich im Mittelmeer engagieren, hat ANPI Deutschland beschlossen, diesen Organisationen unsere Verbundenheit und Solidarität zu zeigen.
“Das Mittelmeer, unser Meer, wird seit Jahren von Booten voller Menschen überquert, die vor Krieg, Elend und Hunger fliehen und auf der Suche nach Hoffnung und Zukunft für ihre Kinder sind. Erst am 25. April haben wir an die Ereignisse vor 76 Jahren erinnert, in der eine ähnliche Hoffnung, auf Befreiung von Unterdrückung durch Diktatur und Krieg, die entscheidende Rolle spielte. Dennoch vergessen wir nicht, dass die Flüchtlinge in den vollen Waggons, die Toten, die Hoffnungsreisen unserer Migrantinnen und Migranten und der Schmerz von gestern noch so präsent sind. Die Grausamkeiten wiederholen sich in den Schlauchbooten, in den verschiedenen Routen zu Lande und zu Wasser. Wir wollen dass diese Hoffnung, die diese Menschen heute noch suchen, nicht in Gleichgültigkeit, in Trägheit und in Egoismus untergeht. Jetzt, da unser Land auch das gemeinsame Haus Europas ist, rufen wir dazu auf, dass die Zivilgesellschaft und die Institutionen nicht nur ihre Solidarität mit all den NGOs zeigen, die täglich für die Rettung auf hoher See kämpfen, sondern dass diese Solidarität auch in die Tat umgesetzt wird und dass das Mittelmeer nicht länger ein Ort des Todes bleibt. Altiero Spinelli, den wir für einen der Väter dieser europäischen Idee halten, sagte, dass das Land, in dem man sich gerne wieder erkennt, aus Verhaltensweisen und nicht aus Denkmälern besteht. Lasst uns dieses Land gemeinsam aufbauen!“
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