Crisi climatica: il monito della scienza e l’inadeguatezza della politica

La comunità scientifica è unanime nel riconoscere che gli effetti dell’attività umana sull’ambiente naturale hanno raggiunto un livello destabilizzante per gli equilibri fondamentali del pianeta. Gli esiti di questo stato di cose per l’umanità sono potenzialmente catastrofici, a partire dal fenomeno più pressante, l’innalzamento della temperatura atmosferica, fino ad arrivare agli altri rapidi cambiamenti climatici che ne sono derivati. Un cambio drastico di rotta è essenziale per evitare una deriva disastrosa. Eppure, come anche l’esito del COP26 di Glasgow ci ha mostrato, nonostante la strada da percorrere sia chiara, non abbiamo ancora ingranato la marcia giusta per percorrerla.

La difficoltà è particolarmente acuta perché in questione è il modello economico prevalente e globalizzato, che si fonda su un uso predatorio delle risorse naturali, incentiva sprechi e consumi smodati per una piccola parte dell’umanità, e allo stesso tempo genera e perpetua una distribuzione fortemente disuguale della ricchezza.

La preoccupazione prevalente dei detentori del potere economico e politico su scala globale è quella di preservare forme di vita e posizioni di privilegio consolidate, rifiutandosi alla radicalità dei cambiamenti che la situazione impone. L’interesse vitale della grande maggioranza dell’umanità è quindi tenuto in scacco da corposi interessi e dalla loro capacità egemonica. I movimenti della società civile, che richiedono risposte concrete e radicali, non hanno ancora avuto la forza di ribaltare lo stato di cose.

L’ANPI di Francoforte sostiene con la massima convinzione la necessità di affrontare la crisi climatica con misure concrete e incisive che tengano al centro la giustizia sociale e distributiva su scala planetaria.

Abbiamo quindi organizzato un incontro pubblico in cui, prendendo le mosse dalla visione scientifica della situazione attuale e dell’evoluzione prevista, verranno analizzate le politiche di transizione o riconversione ecologica con riferimento puntuale e critico alle politiche messe in atto dal Piano Nazionale italiano di Ripresa e Resilienza, per dare poi voce alla presa di responsabilità e alla rivendicazione del ruolo della cittadinanza attiva nella gestione delle politiche ambientali.

L’incontro pubblico virtuale si terrà

Sabato 4 dicembre 2021, ore 18:00

Interverranno:

Veronica Dini e Michele Carducci, avvocati esperti di contenziosi climatici e attivi nell’iniziativa Giudizio Universale, che ha fatto causa al governo italiano per inadempienza nel contrastare i cambiamenti climatici

Elisa Palazzi, climatologa, docente di fisica del clima all’Università di Torino, coautrice del libro per bambini Perché la terra ha la febbre?, Editoriale scienza, 2019

Guido Viale,  sociologo, saggista e ambientalista, autore, fra gli altri libri, di Dal lavoro alla cura. Risanare la Terra per guarire insieme, interno4, 2021 e La parola ai rifiuti. Scrittori e letture sull’aldilà delle merci, interno4, 2019.

Parteciperà anche Emanuele Genovese portavoce di Fridays For Future.

Per partecipare è sufficiente seguire QUESTO LINK

ID riunione: 898 6559 4782, Passcode: 706428


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