Ci rivolgiamo, con profonda preoccupazione, alle cittadine e ai cittadini italiani, ai Parlamentari, al Governo, alle alte cariche dello Stato. Si è di fatto creata una drammatica situazione mondiale, foriera di possibili disastri per tutti. Il terrorismo colpisce e minaccia nelle forme più barbare, cercando di creare una situazione di insicurezza totale. A questo si uniscono tensioni e vicende non meno premonitrici di tempesta. Siamo sull’orlo di un baratro da cui, in altri tempi, sono scaturiti orrore, morte e guerre. Assistiamo ad
un’accelerazione di incontri, accordi, azioni, dallo sfondo preminentemente militare, che evidenziano un pericolosissimo accantonamento del primo e fondamentale obiettivo di chi deve decidere sulle sorti del mondo: la politica della pace, l’esigenza di affrontare le questioni alla radice, di aver chiaro il quadro delle parti in campo, di avviare rapporti e risoluzioni, anche dure, in campo diplomatico, e soprattutto la necessità di considerare come strumento fondamentale per la risoluzione delle controversie e dei problemi internazionali, l’intesa leale e sincera fra tutti i Paesi che intendono seriamente combattere e sconfiggere, in ogni sua forma, la violenza. Ma per fare questo occorre trasparenza e una
irriducibile volontà di pace, sottratta ad ogni interesse personalistico e nazionalista.
L’Isis è un nemico che in troppi hanno sottovalutato, e perfino favorito fornendo direttamente o indirettamente gli armamenti. Ebbene, è ora di assumersi – prima che si sparga altro sangue innocente – l’impegno di un grande lavoro di riflessione responsabile e culturalmente approfondita, e di un contrasto all’espandersi di fenomeni di estrema gravità che risponda ad unità e concordanza piena sugli elementi fondanti della civiltà. A chi semina orrore e barbarie bisogna rispondere con la forza della ragione e dei valori fondamentali, che traggono la prima fonte di ispirazione dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, scaturita proprio dalla terribile esperienza della seconda guerra mondiale.
Roma, 1 dicembre 2015
Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI – Susanna Camusso, Segretaria Generale – CGIL, Annamaria Furlan, Segretaria Generale CISL – Carmelo Barbagallo, Segretario Generale UIL
Di seguito il comunicato di adesione dell’Istituto Alcide Cervi
DALLA VOLONTÀ DI PACE ALL’AZIONE DELLA DEMOCRAZIA
L’Istituto Alcide Cervi aderisce al manifesto “Per una irriducibile volontà di Pace” promosso da ANPI nazionale, CGIL, CISL e UIL. Un richiamo ai valori fondanti della nostra civiltà che
giustamente pone toni allarmati di fronte alla militarizzazione del dibattito internazionale. Prima che sia troppo tardi, e l’enormità della guerra diventi un normale paesaggio dell’attualità, le forze della ragione e della volontà politica consapevole devono prevalere.
A questa irriducibile volontà di pace aggiungiamo l’esortazione per l’azione democratica, l’unico arsenale disponibile e insieme formidabile che i popoli e i loro governi responsabili possono mettere in campo di fronte alla regressione della civiltà. Ce lo insegnano nazioni e comunità lontane, ma anche vicine: il volere popolare, in una parola la democrazia, rimane l’antidoto assoluto alla barbarie, alla paura, all’ingiustizia, e insieme il disinnesco più duraturo per ogni conflitto, contro ogni tirannia.
La rinascita democratica presuppone una pluralità di soggetti compartecipi alla causa della libertà, dalle istituzioni alla società civile, passando per una seria, paziente quanto radicale azione culturale, formativa. Istituti come il nostro, a partire dalla memoria e dalla cittadinanza praticata, possono fare la propria parte, al fianco di tutti gli altri attori, dai protagonisti istituzionali alle agenzie educative e culturali. Costruire ponti e non muri, nelle scuole come nelle comunità, è stato lo slogan lanciato pochi giorni fa proprio da Casa Cervi e dal Ministero dell’Istruzione in un convegno nazionale. È il genere di risposte che appartengono alla storia di questo luogo e di questa terra. La memoria dei fratelli Cervi, dalla loro Casa, sarà sempre dalla parte della ragione e del pensiero, dei valori universali dell’umanità; da chi ha fatto la Lotta di Liberazione, e ha conosciuto la guerra, sarà sempre insieme ai portatori di pace, e dunque di democrazia.